In un mercato assicurativo del ramo danni ancora in flessione (-1%) – perché sempre appesantito dall’auto (-3.8% nel IV° trimestre) – è il settore danni non auto, e in particolare l’area Salute, a registrare un trend in ascesa, soprattutto sul canale bancario. Sono i dati salienti del Barometro Danni 2016, il Report sul settore assicurativo curato da Innovation team, gruppo MBS Consulting.
Il contesto: la crescita dell’area Salute.
La raccolta Auto (RCA e CVT) pesa per il 50.5%, perdendo quasi 2 punti percentuali nel mix Danni, e si conferma in calo anche nel 2016, seppur su livelli più esigui rispetto agli anni precedenti.
La raccolta Non Auto invece incrementa il proprio peso e fa segnare un incremento pari al 2% nel 2016, confermando il buon andamento dell’anno precedente. L’area Salute (Infortuni e Malattia) raccoglie circa 5.3 mld nel 2016, in aumento del 4.6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il suo peso è salito fino al 17% circa del totale Danni. In particolare la componente Infortuni ha raggiunto 3 miliardi di raccolta con una crescita dell’1%, mentre il Malattia ha raggiunto 2.3 miliardi crescendo di quasi il 10%. Buona parte della raccolta Malattia proviene soprattutto da compagnie specializzate.
I canali: in ascesa le banche.
Il canale agenziale con il 77.1% dell’intera distribuzione Danni si conferma il canale di riferimento seppur con volumi in calo rispetto allo scorso anno (-2.9%). “Ma il dato saliente – spiega Milena Ruggeri, coordinatrice del Report di Innovation Team – è l’aumento della quota del canale bancario, soprattutto nel comparto Non Auto. In particolare è nell’area Salute che si registra la forte crescita del canale bancario (+46.6%) dovuta a un incremento di più del 20% nell’area Infortuni ma soprattutto a una crescita superiore all’80% nell’area Malattia”.
Tecnologie: resistenza nell’utilizzo.
C’è un ultimo aspetto che merita di essere considerato, ovvero l’utilizzo delle tecnologie da parte dell’intermediario a supporto delle attività commerciali. Circa tre assicurati su dieci dichiarano che in almeno uno degli incontri, il proprio agente / broker / gestore di banca ha impiegato uno strumento tecnologico, in particolare il tablet, per presentare la propria offerta e/o concludere la sottoscrizione della polizza. Un dato interlocutorio, che mostra certamente una crescita nella adozione di questi strumenti da parte degli intermediari e al contempo una certa resistenza.
D’altra parte, gli stessi clienti non sembrano del tutto convinti delle potenzialità di questi strumenti: meno di uno su quattro (23.5%) ritiene infatti che l’utilizzo di tablet / app da parte dell’intermediario migliorerebbe molto la qualità dell’esposizione. Dato che sale però al 32.2% tra i 31-40 enni e al 28.5% nelle metropoli. La maggioranza dei consumatori resta però piuttosto fredda: il 36.2% ritiene che le tecnologie darebbero agli incontri una maggiore modernità e freschezza, senza tuttavia incidere positivamente sul servizio offerto. Un ulteriore 40.4% le considera invece sostanzialmente inutili o ininfluenti.