Governance e people management. Reagire alla crisi e prepararsi al futuro.

Nel pieno della crisi, la prima preoccupazione dell’azienda è la protezione, in primis delle persone dell’azienda, e poi della liquidità e dell’intera supply chain, dai fornitori ai clienti. Ma il lavoro da fare non si esaurisce qui, tamponare l’emergenza non basta. È necessario prepararsi a gestire un mercato mutato, con persone e processi che saranno diversi dal periodo pre-crisi. Per fronteggiare questo nuovo scenario è necessario favorire un processo di cambiamento culturale pervasivo, fortemente ancorato agli apprendimenti che la crisi ha portato.
Durante la crisi, il Top Team deve garantire coesione, informazione e fiducia: stabilire un comitato di crisi permanente, costruire un piano di comunicazione interna, sostenere il posizionamento dell’impresa con iniziative  di solidarietà coerenti. Subito dopo, si impone una riflessione su quanto è accaduto, per promuovere all’interno dell’azienda il cambiamento culturale necessario ad affrontare una realtà che è cambiata.
Durante la crisi, chi in azienda si occupa di Operations e Sales ha invece il compito di stabilizzare, per quanto possibile, l’intera supply chain, dai clienti ai fornitori. E cercare tutte le possibili alternative in termini di fonti e canali. Subito dopo, sarà importante ripensare la supply chain alla luce di quanto appreso durante la gestione straordinaria, in termini di diversificazione dei fornitori, modularizzazione, ridondanze, buffer…
Mettere in sicurezza le persone dell’azienda e sostenere l’operatività da remoto rappresenta il primo compito di HR e IT. Subito dopo, l’esperienza affrontata durante l’emergenza sarà la nuova realtà da cui partire per affinare la cultura necessaria per lo smart working, lavorare sull’engagement aziendale ed eventualmente su temi specifici della digital adoption.
Infine durante la crisi, le funzioni di Finanza e Controllo devono garantire il monitoraggio dei fattori critici per l’azienda, in primis la liquidità. Questo richiede un adeguamento dei sistemi di reporting e simulazioni d’impatto. Subito dopo, è importante rispondere alla nuova situazione aziendale rivendendo i KPI e adattare i sistemi di finanziamento al nuovo assetto della supply chain.

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