Non produrre ma procurarsi quel che serve. E’ questo il paradigma dell’Open Innovation. E’ infatti chiaro a tutti che stare su mercati che evolvono rapidamente (e a volte “distruttivamente”) significa considerare lo sviluppo del business come un sistema senza confini. Per innovare servono idee, prodotti, talenti e non tutto può venire dall’interno dell’azienda. Ciò che accade fuori va considerato alla stregua di ciò che nasce dentro, purché coerente con il business model dell’azienda stessa.
In questo articolo di Alessandro D’Adda, partner di MBS Consulting, si chiarisce come e perché l’Open Innovation mitiga gli svantaggi di una “innovazione fatta in casa” e si traccia un panorama dei modelli di innovazione aperta nel panorama italiano. Il modello che si profila come il più dinamico è quello che viene definito network strutturato, attraverso il quale una impresa crea innovazione in modalità e con strumenti diversi a seconda dei casi e della dimensione aziendale: dalle alleanze con Corporate Venture Capital a joint Venture con altre società, alla creazione di acceleratori di impresa.