L’Italia, uno dei Paesi al mondo con maggior esposizione ai rischi catastrofali

NatCat … in gergo sono i rischi catastrofali naturali, inclusi terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche e incendi.
L’Italia, per le sue caratteristiche, è uno dei Paesi al mondo con maggior esposizione ai diversi tipi di rischi catastrofali. È anche il paese meno assicurato.

Spesso solo sull’onda emotiva che segue inevitabilmente un grande disastro, quale per esempio un terremoto, si rispolvera lo slogan sulla necessità di una copertura obbligatoria (il primo disegno legge in merito che abbiamo trovato risale al 1996 – n.235). Salvo poi applicare regolarmente le solite soluzioni “cerotto”, quali ad esempio l’incremento delle accise sulla benzina.

L’argomento è sicuramente complesso e l’equazione che l’obbligatorietà e il conseguente effetto di mutualità porti a premi “irrisori” per i singoli cittadini risulta fin troppo semplicistica. Nel 2009 ANIA stimò che, in un modello interamente gestito dal mercato privato, una copertura natcat per un’abitazione media (90-120mq) sarebbe costata 100-200€/anno. Il rischio di trasformarla in un’ennesima tassa è fin troppo evidente.

Guardando all’estero colpisce però come la maggior parte degli stati a rischio, al contrario dell’Italia, abbia sviluppato dei modelli assicurativi ad-hoc. Si va dalle coperture obbligatorie della Turchia e Romania, a quelle semi-obbligatorie di Spagna e Belgio, dai modelli puramente privati come negli USA a quello misto pubblico-privato in Francia.

È da auspicare una discussione seria e tecnica sulle diverse opzioni, con l’obiettivo di creare una soluzione strutturale che garantistica l’assistenza alle popolazioni colpite e che non gravi eccessivamente sulle spalle dei cittadini.